Data Stampa: 21/03/2013 09:55:09
Pagina: https://www.altavillamilicia.com/newsDet.asp?idNews=1113&t=guardia-finanza-scopre-maxitruffa-societa-poste-private
Guardia Finanza scopre maxitruffa società poste private
Una valanga di denunce ha svelato una truffa milionaria che sarebbe stata messa a segno da due società di poste private, Poste Più e Servizi postali, che attraverso agenzie gestite in franchising, probabilmente all'oscuro di tutto, gestivano senza l'autorizzazione della Banca d'Italia, un servizio di pagamento di bollettini. Solo che gran parte del denaro versato dagli ignari cittadini non sarebbe mai arrivato a destinazione, fermandosi nei conti milionari dei titolari delle società: Nunzio Giangrande e Graziella Torrisi, oggi indagati per truffa e appropriazione indebita.
In particolare sul conto che Giangrande, originario di Monreale (Palermo), gestore della Servizi Postali a cui erano collegate una cinquantina di agenzie in Sicilia, si sarebbero accumulati, in sei mesi, 30 milioni di euro. Finiti sotto sequestro grazie a un provvedimento del pm di Palermo Paolo Guido che ha messo i sigilli a 72 filiali delle due società in diverse regioni: dalla Sicilia, alle Marche, all'Emilia Romagna alla Puglia.
Il sospetto della Guardia di Finanza, che ha condotto l'indagine, è che il denaro versato dai cittadini, che ricevevano in cambio un bollettino timbrato dall'agenzia, sia stato versato dalle filiali sui conti delle sedi centrali, ma lì si sarebbe fermato. A Enel, aziende del gas e dell'acqua, finanziarie e altri fornitori non sarebbero arrivati mai i pagamenti. E dove non ha colpito la truffa, è arrivato il software inefficiente: anche quando il denaro giungeva a destinazione spesso non era possibile ai fornitori riconoscere il mittente del pagamento.
L'indagine, però, potrebbe aprire scenari molto più ampi: in Sicilia nessuna delle cosiddette poste private sarebbe autorizzata dalla Banca d'Italia a svolgere servizi di pagamento. E in situazione analoga sarebbero diverse società italiane, tanto che il pm ha inviato gli atti a procure di altre regioni.
Ma c'è di più, non mancano sospetti di operazioni di riciclaggio e connivenze. Scrive il pm "Poste Italiane ha di fatto ben tollerato che sul conto postale di Giangrande transitassero enormi flussi di denaro". E nonostante tale impressionante movimento di soldi non ha mai attivato la procedura prevista dalla normativa antiriciclaggio.
Circostanza che fa pensare a "collusioni o rapporti di tipo corruttivo tra Giangrande e alcuni responsabili locali di Poste Italiane". In una filiale, a Monreale, un ispettore dell'ente avrebbe trovato, oltre al via vai dei collaboratori dell'imprenditore, 6000 euro in contanti nel cassetto della scrivania della direttrice.
Sotto sequestro anche l'agenzia di Altavilla Milicia in via Agrigento 11.
Lara Sirignano (ANSA)
- Categoria: Cronaca
- Data: 21/03/2013
- Fonte:
ANSA