Data Stampa: 27/03/2019 15:08:37
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Il Superiore della Confraternita Maria SS Lauretana sulle nuove norme per essere ammessi nelle confraternite
Fuori mafiosi, massoni e condannati dalle Confraternite. È quanto prevede un decreto firmato dal vescovo di Palermo, Corrado Lorefice, che porta la data del 25 gennaio scorso. “La Chiesa di Palermo – si legge nella presentazione – apprezza e valorizza la realtà delle Confraternite e riconosce in esse una grande opportunità per alimentare la fede del popolo di Dio che si esprime nella pietà popolare, ‘frutto del Vangelo inculturato’, e pregna di una ‘sottesa forza attivamente evangelizzatrice’.
In questo particolare contesto storico la nostra Arcidiocesi – attraverso il Decreto dell’Arcivescovo – sente il dovere di intervenire per evitare di criminalizzare indiscriminatamente tutti i membri delle Confraternite e si affida ad alcuni strumenti di accertamento della legalità per esercitare il suo dovere di vigilanza e per tutelare dalle associazioni mafiose e criminali o dalle associazioni segrete, le realtà confraternali, cui è affidato il delicato compito di trasmettere non solo le autentiche tradizioni della nostra pietà popolare ma, ancor più, una testimonianza di vita coerente con il Vangelo di Cristo accolto e annunciato nella vivente Tradizione della Chiesa”.
Abbiamo chiesto al superiore della Confraternita Maria Santissima Lauretana di Altavilla Milicia, prof. Giuseppe Di Franco, cosa ne pensa di questo nuovo decreto.
Dopo il decreto dell’Arcivescovo Lorefice, cosa ne pensa e come verrà attuato?
Il decreto dell’arcivescovo di Palermo Mons. Corrado Lorefice sull’appartenenza alle confraternite prova a mettere ordine in un settore, quello delle confraternite laicali, finito spesso al centro delle polemiche per la presenza di persone dal passato poco trasparente o addirittura condannate per gravi crimini. A mio avviso il decreto è stato pensato per tutelare le realtà confraternali da infiltrazione mafiose e criminali o da associazioni segrete.
Dopo i recenti fatti di cronaca che ha visto superiori di confraternite coinvolti in reati di mafia, ma anche i cosiddetti inchini o soste sospette davanti le case dei boss o addirittura dirottare il percorso del fercolo. Il decreto detta nuove regole per tutelare le realtà confraternali. In sintesi i responsabili e gli appartenenti alle Confraternite della Diocesi di Palermo non devono avere precedenti penali, in particolare per quanto riguarda reati di mafia, e non possono essere iscritti alla massoneria.
Il vescovo ha imposto infatti regole stringenti: non solo per chi è chiamato a guidare le confraternite, ma anche chi vorrà soltanto farne parte dovrà produrre necessariamente “il certificato generale” e “il certificato dei carichi pendenti” del casellario giudiziale.
In questa prima fase i superiori e i membri del direttivo delle confraternite e tutti quelli che vorranno fare parte delle Confraternite devono produrre il certificato dei carichi pendenti. Inoltre non possono fare parte delle confraternite coloro che appartengono ad associazioni segrete in particolare alle associazioni contrarie ai valori evangelici. La norma non ha valore retroattivo, si applica a chi chiede l’ingresso e agli organi direttivi. Nel decreto si evince che i confrati che si rendono colpevoli dei reati che sono ostativi all’ammissione sono obbligati alle dimissioni e “chi è interessato da provvedimenti cautelari restrittivi della libertà personale, decade dalla loro condizione di confrate, fino all’accertamento giudiziario della loro condizione”
Ricorda se in passato o ora risultano persone che rientrano tra quelli indicati dall’Arcivescovo?
Non penso che nella confraternita Maria SS. Lauretana ci siano stati in passato e ci siano tuttora confrati appartenenti ad associazione di stampo mafioso o appartenenti ad associazioni segrete come la massoneria. Ricordo invece un confrate sospeso a causa del suo comportamento indegno, non consono con lo spirito della confraternita.
Vale anche per i portatori di vara?
No, il decreto dell’Arcivescovo è rivolto ai confrati. La nostra confraternita presenta un anomalia dovuta al fatto che la maggior parte dei portatori di vara non sono confrati, ma semplicemente devoti che vengono dalla città di Palermo, dove grande è la devozione alla Madonna della Milicia. Oltre ai portatori ci sono anche i confrati portatori di vara. I portatori di vara sono più di cento ed ogni anno vengono comunicati, i nominativi alle forze dell’ordine il giorno prima della processione. Ad ogni portatore di vara viene consegnato un fazzoletto giallo con un numero, in maniera tale da poterli identificare. È compito delle forze dell’ordine accertarsi che non ci siano portatori di vara con precedenti penali.
Al momento nella confraternita Maria SS. Lauretana quanti componenti ci sono e come è suddivisa?
La confraternita Maria SS. Lauretana è composta da circa cento membri tra confrati e consorelle professi, novizi ed aspiranti.
I confrati possono essere distinti in professi, novizi ed aspiranti.
I novizi sono circa venti e seguono un corso di formazione religiosa e liturgica tenuto dal maestro dei novizi. Al termine del percorso formativo il Maestro dei novizi fa conoscere al Padre spirituale e al Consiglio il parere, per la professione di ciascuno dei candidati.
Gli organi della confraternita sono: il direttivo, il consiglio e l’assemblea
Il direttivo è composto dal superiore dal I° congiunto, dal II° Congiunto, dal segretario e dal cassiere.
Il Consiglio è composto dal parroco, dal direttivo, dal superiore uscente e da sette membri eletti dall’assemblea, dal maestro dei novizi e dal prefetto di sacrestia. Il superiore assume la presidenza del consiglio.
L’assemblea è composta da tutti i confrati professi dai novizi e dagli aspiranti
Quali sono le attività che svolge la Confraternita?
La confraternita si propone di promuovere il culto della Madonna della Milicia, svolge attività in armonia con il piano pastorale parrocchiale. Svolge attività di accoglienza dei pellegrini soprattutto durante il mese di settembre, in particolare i novizi svolgono servizio al museo degli ex-voto e servizi con i volontari del santuario. La confraternita ha tra i suoi compiti l’organizzazione della processione della Madonna della Milicia, dell’ottavario, della condotta dei doni. La confraternita si occupa di organizzare la processione del Venerdì Santo e gestisce la processione del Santissimo Sacramento. Durante queste celebrazioni i confrati indossano l’abitino.