Data Stampa: 04/09/2019 18:28:08
Pagina: https://www.altavillamilicia.com/newsDet.asp?idNews=1915&t=benedizione-del-legname-del-carro-di-altavilla-milicia-continuiamo-a-coltivare-le-radici-della-nostra-civiltà
Benedizione del legname del Carro di Altavilla Milicia: Continuiamo a coltivare le radici della nostra civiltà
Il 29 agosto con la cerimonia di benedizione del legname del Carro Trionfale e alla presenza delle autorità si sono aperti i Solenni Festeggiamenti della 396° edizione della Festa in onore alla Madonna della Milicia.
Davanti al deposito che contiene la legname del Carro era presente un piccola folla con la presenza dei componenti del Comitato Festeggiamenti, il Parroco e Rettore del Santuario don Salvo Priola e l’avvocato Pino Virga Sindaco di Altavilla Milicia. Presente anche la Confraternita Maria Santissima Lauretana e i tamburinari di Baaria.
Durante la cerimonia della benedizione, don Salvo Priola, prendendo spunta dal brano tratto dal capitolo 25 del libro dell’Esodo, ha voluto dare un significato alla ricorrenza della costruzione del Carro Trionfale.
Ha detto che “Non a caso abbiamo selezionato questo brano. Perché queste istruzioni così dettagliate, che Dio consegna a Mosè, in qualche modo, in una certa misura, analogamente sono le stesse istruzioni che di generazione in generazione i nostri padri hanno trasmesso ai figli. Istruzione che hanno il compito di realizzare un manufatto attraverso il quale per la fede di Abramo, Isacco e di Giacobbe noi vogliamo manifestare la gloria di Dio.“ – continua don Salvo – “Oggi in tempo di pauperismo di buon mercato, ogni tanto si sente dire “ah ma tutte queste cose c’era bisogno di farle? Si potevano dare per i poveri.” Anche Giuda disse la stessa cosa. Quando gli fu chiesto, a lui che teneva la cassa, di spendere i soldi per quello che era necessario per onorare la presenza di Gesù. E Gesù rispose “che i poveri li avremmo avuti sempre.” E quindi ci sono tempi e modi per pensare anche ai poveri. Ma ciò che diamo a Dio non è tolto ai poveri e ciò che diamo ai poveri non è tolto a Dio. Guai a chi contrappone Dio e gli ultimi, i poveri, i bisognosi. Noi impariamo dalla scrittura, perché ella ci illumina, ci ammaestra, ravviva in noi quei valori che affondano le radici nella parte più profonda del nostro essere. Perché, se cambiamo quelle radici, tutto ciò che rimane fuori con il tempo appassisce... muore. “ – conclude padre Priola – “Ringraziamo il Signore, perché ancora una volta oggi 29 agosto 2019 siamo insieme, uniti in comunione, in pace con amore a dare inizio ancora una volta, per la 396° volta, a questa festa della Madonna della Milicia. E come ci insegnano i nostri storici locali “Mai si è fermato la festa della Madonna, nemmeno in tempi di guerra”. Continuiamo a coltivare le radici della nostra civiltà, della nostra società e la nostra cultura, nel di Dio di Abramo, Isacco e di Giacobbe, del Dio dei viventi che in Gesù crocifisso e risorto ha il testimone verace. “
Terminato il discorso è stata recitata la preghiera con le parole che “ci ha lasciato l’indimenticabile cardinale Salvatore Pappalardo che sono diventate la preghiera della Madonna della Milicia”.
Dopo la benedizione del legname del carro, il corteo si è diretto verso il luogo di costruzione con i tamburinari di Baaria che suonavano e lo sparto di mortaretti.
Nel tardo pomeriggio è iniziato l’ottavario con omelia tenuta da Padre Salvo Priola durante la Santa Mesa. Come da tradizione, segue il Santo Rosario per le vie del paese, con sparo di mortaretti all'arrivo in Santuario e canto dell’ Ottavariu da Maronna di l'Aritu, antico canto in nove atti (chiamata anche a nuvena), al rientro in Santuario, davanti all’icona della Madonna. (aki)
- Categoria: Eventi
- Data: 04/09/2019