Data Stampa: 30/08/2024 18:31:12
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Don Salvo Priola: Mi sento onorato di essere stato il parroco di questa comunità
Ieri c'è stata commozione e riconoscenza nel saluto a don Salvo Priola della comunità altavillese.
Ieri sera è iniziato l’Ottavario in preparazione dei solenni festeggiamenti in onore della Madonna della Milicia, e c’è stato il saluto del Parroco don Salvo Priola, giunto al termine del suo mandato di nove anni, nominato dall’allora Cardinale di Palermo, mons. Paolo Romeo.
La Basilica era strapiena di fedeli per dare l’ultimo saluto a don Salvo come Parroco di Altavilla Milicia. Ad animare la Celebrazione Eucaristica c'era il Coro Polifonico Regina Pacis, diretto dal Maestro Vincenzo Marino, che ha eseguito parte della “Missa Cum Iubilo” composta dallo stesso Maestro.
Erano presenti molti sacerdoti a concelebrare la Santa Messa, tra cui anche mons. Vincenzo Manzella, Vescovo Emerito di Cefalù. Anche l’Amministrazione Comunale e il Maresciallo Maggiore Ettore Cannabona, Comandante dei Carabinieri di Altavilla, non hanno voluto mancare a questo evento.
Durante l’offertorio, le famiglie e i bambini molto cari a don Salvo hanno portato i doni, avendo sviluppato il suo ministero nell’ideale di una parrocchia formata da una famiglia di famiglie.
Al termine della Santa Messa i primi a rivolgergli un saluto affettuoso è stato il Sindaco di Altavilla Milicia l’’avv. Pino Virga: “Mi tocca adesso sforzarmi di essere interprete del sentimento collettivo nei tuoi confronti, che credo si possa sintetizzare con una sola parola: Grazie! Grazie per quello che sei, per l'esempio che hai dato di vita, di fede e di servizio per questa comunità. Grazie per quello che hai fatto per Altavilla e per ciascuno di noi. Grazie per aver lavorato per aumentarne e accrescerne il prestigio e per aver reso davvero più bella Altavilla nell'intimo e nei cuori di noi altavillesi. Grazie per aver gioito con noi e per aver sofferto con noi, caro Salvo. Ho davanti agli occhi quell'immagine di te, nei terribili tempi del covid, in giro per le strade a portare conforto e l'Eucaristia. Penso anche a quei terribili momenti per quegli eventi assurdi di sangue, in cui le tue parole e lo spirito ecumenico hanno davvero alleggerito la nostra angoscia, il nostro tormento. Non so adesso dove il tuo ministero ti condurrà, però so con certezza che per quel luogo tu sarai una benedizione, come lo sei stato per questa comunità. Grazie di cuore e ti vogliamo bene. So che porterai sempre nel cuore noi altavillesi; è la tua comunità, lo è stata, lo è e lo sarà.”
Don Salvo, nel ricordare questi momenti tragici, gli occhi si sono riempiti di lacrime. Alla fine, il Primo Cittadino ha donato un quadro realizzato dall’artista palermitano Francesco Collura sulla storica processione a Palermo dello scorso anno: “Noi amministratore abbiamo pensato a un piccolo dono. Il ricordo di uno dei tanti momenti, perché ne avremmo potuto trovare tanti. Un momento molto bello e significativo in occasione del IV centenario della nascita di questa parrocchia. Hai davvero creato le condizioni perché vivessimo, forse, dopo tanti anni, per la prima volta, un momento di profondissima fede di unione, di legame con nostra Madre. Quando portando per mare l'Icona della Madonna poi siamo arrivati a Palermo.”
Dopo un prolungato abbraccio tra don Salvo e il Sindaco, Anna Farina, in rappresentanza del Consiglio Pastorale, ha letto una lettera di ringraziamento e, al termine, Grace Manzella ha consegnato un regalo a don Salvo, che consiste in una busta con le offerte raccolte in queste settimane per il suo saluto.
il Sacerdote ha espresso le sue motivazioni per non procedere con una nuova nomina: “Tanti ricordi belli alcuni anche molto dolorosi. Per tutto rendiamo grazie al Signore. Con il Vescovo abbiamo compreso che il tempo trascorso per grazia di Dio era trascorso facendo tanto bene. Cercando di guardare al bene di tutti, ed è stato un tempo congruo, sufficiente e forse era arrivato il momento, alla scadenza del mio mandato, che si pensasse a un nuovo parroco, per dare continuità al cammino di questa comunità. Mi sento onorato di essere stato per questi nove anni il parroco di questa comunità, così come è con tutte le sue ricchezze, con tutte le persone belle che ci siete, con tutti i doni che voi avete saputo esprimere e consegnare al cammino comune e anche con tutti i limiti e i difetti. Siamo arrivati alla fine di un percorso ma non siamo arrivati al capolinea, la comunità deve continuare a camminare, guardando avanti facendo memoria grata per quello che ha vissuto, guardando avanti con speranza, con fiducia, con coraggio. Come vi dicevo nell'omelia: lottando per la verità e per la giustizia. Su questo non ci sono sconti. Se tutti insieme con coraggio lottiamo per la verità e per la giustizia, che è Gesù Cristo, allora tutte le nostre differenze si compongono insieme come un mosaico e viene fuori il volto vero della comunità. Questa comunità ha una bella faccia e non si deve vergognare della faccia che ha. Continuiamo a fare in modo che dall'impegno di tutti questo volto della comunità della Madonna della Milicia non sia deturpato. Non sia abbruttito dai nostri peccati, dalle nostre ingiustizie, dalle nostre falsità.”
Ha quindi invitato tutti ad accogliere nel modo più opportuno don Giosuè Lo Bue, nominato nuovo Parroco di Altavilla Milicia a partire da domenica primo settembre: “Continuiamo a lavorare insieme, il Vescovo vi consegna a don Giosuè e consegna don Giosuè a voi. Prepariamo nella gioia ad accogliere il nuovo parroco con la generosità, lo spirito di servizio, la delicatezza, l'attenzione, la premura, l'accompagnamento, la disponibilità che avete dimostrato con me e se mi posso permettere anche di più e meglio.”
Poi lascia una consegna, un impegno per la comunità parrocchiale: “Vorrei lasciarvi una consegna, quel segno che abbiamo voluto mettere a metà navata della nostra Basilica l'abbiamo chiamato: Altare del Povero. La consegna è che vi ricordiate di fare il bene di tutti e soprattutto dei più bisognosi, soprattutto delle famiglie in difficoltà. Mai nessuno in questa comunità deve andare a dormire con lo stomaco vuoto, mai nessuno in questa comunità dovrà sentirsi disperato perché non ha come pagare una bolletta, mai nessuno in questa famiglia parrocchiale dovrà rinunciare a curarsi perché non ha i soldi per comprare i farmaci o per fare una visita medica. Semmai dovesse accadere questo sarebbe a vergogna di tutta la comunità!”
Infine, ha ringraziato tutti: “Chiudo con i ringraziamenti siete tutti nel mio cuore grato e riconoscente. Ogni volto, ognuno di voi dentro di me, quando vi vedo, accende un sentimento di gratitudine. Ve lo dico con onestà e con sincerità. Nel mio cuore non c'è rancore per nessuno di voi che siete presenti e di anche coloro che sono assenti. Il mio cuore è libero ed è grato, riconoscente a tutti e a ciascuno. Permettetemi però, una persona la devo ringraziare per nome e cognome: Emilio Cannata. Per me sei stato una benedizione. – qui don Salvo è scoppiato in lacrime - Abbiamo vissuto anni bellissimi e la bellezza di questi anni è data anche dal fatto che il Signore non ci ha risparmiati nemmeno una sofferenza. In tutte le prove che il Signore ha permesso che noi affrontassimo tu per me sei stato una benedizione. Se non ci fossi stato tu forse non avrei avuto la forza e il coraggio di ripetere sempre a tutti andiamo avanti con coraggio e con fiducia. Il Signore ti ricompensi di tutto il bene che hai fatto a me e alla mia mamma, fino all'ultimo respiro, a questa comunità e ti conceda di potere continuare a spendere il tuo ministero con la passione, l'entusiasmo, lo spirito di sacrificio che hai dimostrato in mezzo a noi. Sei per questo presbiterio di Palermo un esempio a cui guardare. Grazie davvero di cuore.”
Terminata la Messa, i fedeli hanno partecipato alla recita del Santo Rosario per le vie del paese e al canto dell’Ottavario al rientro in chiesa. Al termine, la gente è stata invitata ad accomodarsi in piazza Matrice, dove sono continuati i festeggiamenti con una lettera letta da due bambini e la proiezione di un simpatico e commovente video su don Salvo, realizzato da don Alessandro Imburgia con la partecipazione dei bambini e dalle catechiste della comunità. Al termine, don Salvo, dopo un breve discorso, ribadisce che lui è “un sacerdote felice”.
La festa in onore del sacerdote termina, dopo la salita dello stendardo con l’effige della Madonna della Milicia sul campanile della Basilica, scampanio a festa, sparo di giochi d’artificio, con il taglio della torta per salutarlo un'ultima volta. (AKI)