Festa d’insediamento mons. Lo Bue nuovo Parroco di Altavilla Milicia
Domenica è stata una giornata di festa per l’accoglienza da parte della comunità altavillese e dei numerosi fedeli giunti da Ventimiglia di Sicilia in occasione dell’insediamento di Mons. Giosuè Lo Bue, nuovo Rettore e Parroco della Basilica Santuario della Madonna della Milicia.
In piazza Belvedere si sono radunati molti partecipanti con gli stendardi delle associazioni, comitati, confraternite e gruppi parrocchiali. Numerosi bambini hanno accolto il nuovo parroco al suono della banda musicale di Ventimiglia di Sicilia. Dopo essere stato ricevuto dal Sindaco di Altavilla e di Ventimiglia, è stato successivamente accompagnato dall’Arcivescovo alla porta d’ingresso della Basilica.
Alla cerimonia di insediamento, presieduta dall'Arcivescovo di Palermo, Mons. Corrado Lorefice, hanno preso parte numerosi presbiteri e diaconi, il Sindaco Pino Virga, la Presidente del Consiglio comunale Maria Rita Lazzara, il segretario del Sindaco della città metropolitana di Palermo Maurizio Lo Galbo, il Comandante della stazione dei Carabinieri locale Ettore Cannabona e altre autorità civili e militari. Era presente anche Girolamo Anzalone, Sindaco di Ventimiglia di Sicilia.
All'inizio della celebrazione, Mons. Vincenzo Talluto, Cancelliere dell'Arcidiocesi di Palermo, ha letto il decreto di nomina di Don Giosuè come Rettore e Parroco di Altavilla Milicia per i prossimi nove anni.
Dopo l'omelia dell'Arcivescovo e al termine della professione di fede, Don Giosuè ha assunto il posto nella sede di presidenza dell'assemblea che gli è stata momentaneamente concessa da Mons. Lorefice.
Prima della benedizione conclusiva della Santa Messa, il Sindaco di Altavilla Milicia, avvocato Giuseppe Virga, ha pronunciato un discorso di benvenuto al nuovo Parroco “Oggi [Eccellenza] ci fa un dono speciale. Do il benvenuto mio e della comunità altavillese a Don Giosuè. È lei il dono. Siamo davvero desiderosi di farci conoscere e di farle conoscere anche la nostra Altavilla, e di cominciare a costruire quell'intesa quel dialogo che ha caratterizzato questi ultimi anni e che credo possa portare tanto tanto bene ad Altavilla. Noi diciamo spesso che ad Altavilla la comunità religiosa e quella civile si fondono e si confondono. Siamo animati da una grande fede e di una grande devozione per la Madre di Dio che veneriamo col nome di Madonna della Milicia. Questa devozione, in questa Basilica, è davvero il fulcro, questa Basilica è il cuore della comunità altavillese e tanto la Basilica, che la comunità, le sono state affidate dalla saggezza del nostro caro Vescovo e sono certo che il suo agire quotidiano non deluderà le aspettative del vescovo e le nostre.”
Al termine della cerimonia, il Primo Cittadino ha fatto omaggio al nuovo parroco di un’artistica ceramica che riproduce l'opera raffigurante l'Icona della Madonna della Milicia.
Anche il Sindaco Girolamo Anzalone di Ventimiglia di Sicilia, terra di origine del nuovo Rettore, ha voluto esprimere un pensiero augurale “Caro Giosuè, insieme a tanti cittadini ventimigliesi presenti ti accompagniamo nella tua nuova casa. La presenza di tanti ventimigliesi è segno dell'affetto dei tuoi compaesani e del forte legame che lega la nostra comunità. Infatti, sincera è la devozione di tanti fedeli di Altavilla verso la Madonna del Rosario come forte è la devozione di tanti ventimigliesi verso la Madonna della Milicia. La comunità di Ventimiglia e la tua comunità ti accompagnerà e sosterrà sempre con la preghiera. Sono certo che il suo ministero lascerà un segno indelebile nella vostra comunità e ne apprezzerete presto l'intensa spiritualità, la cultura e la qualità umana. A te caro Monsignor Giosuè l'auguro di un cammino ricco di spiritualità e letizia qui ad Altavilla.”
Don Emilio Cannata poi ha voluto ricordare a don Giosuè che “don Salvo ci ha lasciato alcune consegne, due in modo particolare. La prima di avere cura di te. La seconda l’attenzione per i poveri”.
La comunità parrocchiale di Altavilla ha offerto un dono al nuovo Parroco, consistente in una pianta. È stata Franca Tornese, responsabile della Caritas di Altavilla, a spiegare le motivazioni di questo gesto.
“Oggi è un giorno speciale per la nostra comunità. Per esprimere la nostra gioia abbiamo pensato di donarle una pianta perché come una pianta preziosa è stato sradicato da un terreno fertile e ora viene ripiantato qui nella nostra parrocchia per continuare a generare nuovi frutti. Ogni pianta, ha bisogno di cure, di affetto e di un ambiente accogliente per crescere e dare il meglio di sé, per venir fuori qualcosa di meraviglioso, come questa pianta, così anche noi come comunità, abbiamo il compito di nutrire e sostenere il nostro nuovo pastore con la nostra fiducia, il nostro affetto e la nostra collaborazione. Insieme siamo chiamati a creare un terreno fertile affinché il suo ministero possa fiorire e portare frutti abbondanti di fede, speranza e carità. In particolare, quindi abbiamo pensato a questa pianta perché proprio come il Ficus Lyrata, che è una pianta robusta e resistente, lei come parroco diverrà un punto di riferimento, stabile e sicuro per la comunità altavillese. È stato un altro anche il motivo della scelta: la solidità del ficus. Con il suo tronco forte e radici ben ancorate può simboleggiare la fede salda e la guida sicura che lei offrirà a noi fedeli. Don Giosuè le diamo il nostro più caloroso benvenuto. Siamo pronti, le diciamo che siamo pronti a camminare al suo fianco condividendo con lei le nostre gioie e le nostre sfide perché sappiamo che con la guida di Dio e il suo amore cresceremo tutti insieme come una grande famiglia. Anzi diremo come una famiglia di famiglie.”
Infine, don Giosuè ha tenuto un discorso dove si è presentato come pellegrino tra pellegrini “Vengo qui da pellegrino. Sono un pellegrino che desidera fare esperienza di spiritualità. In questo luogo per ritrovare l’intimità del cuore. Un pellegrino per questo giunge qui, per ritrovare sé stesso. Questa è casa di preghiera, è luogo che attira molti pellegrini, sia dalle zone limitrofe ma attira anche ogni cuore di ogni altavillese. Mi pare che questo luogo vede nascere, vede crescere e accompagna fino alla fine la vita di ogni altavillese. Mi pare di essermi reso conto di questo proprio in questi pochi giorni che sto in mezzo a voi. Come nuovo Rettore di questo Santuario è mio compito tenere sempre aperte le porte perché tutti vi possano trovare riparo proprio quando la vita tra fatiche e gioie necessita di un porto sicuro a riparo da eventi burrascosi. Padre (riferendosi all’Arcivescovo), cara comunità di Altavilla io non ho molto da offrire. Sento dire che è un dono prezioso questo nuovo parroco. Sento dire che possiamo aspettarci molto. Tutte queste cose le scopriremo cammin facendo. Non ho programmi elaborati, programmi pastorali particolari da consegnare a questa comunità parrocchiale. Io ho solo una ricchezza, una ricchezza che non possiedo perché non la possiede nessuno ma di cui sono innamorato e questa ricchezza si chiama Gesù Cristo. Ho solo il desiderio di essere parroco. Cioè voglio prendermi cura di tutti. Voglio stare in testa a questo corteo di pellegrini per indicare la via, se ci riesco, se ce l’ho sempre sotto gli occhi, se questa via, anch’essa, ha a che fare con Gesù Cristo. Voglio stare e scelgo di farlo anche in mezzo a questo popolo, perché voglio essere compagno di ciascuno. Infine, voglio stare anche dietro, in coda, perché nessuno vada perduto di quelli che oggi lei Padre mi affida”.
Poi ha speso parole di gratitudini per don Salvo Priolo suo predecessore “Il mio grazie vorrei che raggiungesse al caro don Salvo Priola, oggi non c’è e sono certo che non c’è solo per delicatezza. Ma Salvo Priola lo sento fratello e lo sento amico nel Signore. Mi consegna un’eredità ricca che è frutto di nove anni di sacrificio, di impegno, di dedizione, di lacrime e anche di gioie. Gli sono immensamente grato anche per come mi ha accolto e introdotto nel mio servizio. Lui ama dire, lo ha ripetuto fin dal primo giorno che sono venuto, che qui si è tutti a casa. Vorrei che lui sentisse che questo vale anche per lui. Qui è casa sua e tutte le volte che vorrà venire non ci sarà bisogno neanche di invito.”
Alla cerimonia era anche presente don Liborio Scordato molto applaudito dall’assemblea “Oggi c’è anche don Liborio e quindi grazie anche per quei tanti e lunghi anni che l’ha vista in questo Santuario come servo come parroco e rettore per 34 anni.”
Ha ringraziato i seminaristi presenti che hanno avuto come guida proprio don Giosuè “per i prossimi tre anni una visita la dovrò fare in seminario, perché Lei mi chiede anche di non abbandonare proprio tutti i ragazzi che ho accompagnato sarebbe anche una cesura un taglio netto che non aiuta dalla prospettiva loro”.
Il nuovo parroco poi ha ringraziato la comunità di Ventimiglia di Sicilia “Ringrazio la mia comunità di origine Ventimiglia di Sicilia, dico nostro perché io resto residente a Ventimiglia anche se poi domiciliato qui, è rappresentata anche dal parroco don Giuseppe D’Accardi che nei momenti salienti del mio ministero, la mia comunità è stata sempre presente per sostenermi e incoraggiarmi. Grazie”.
Infine, conclude affidando il suo ministero a Maria la Madre di Gesù “Ai piedi di questa icona di Maria con trepidazione e fiducia voglio affidare - in realtà l’ho fatto già qualche giorno fa ma ora lo voglio fare pubblicamente - a lei il mio sacerdozio e il mio servizio di nuovo parroco. Lo faccio con spirito e con le parole di San Francesco che troviamo anche lì in questa icona”. “Ti saluto, Signora santa, regina santissima, Madre di Dio, Maria, che sempre sei Vergine, eletta dal santissimo Padre celeste e da Lui, col santissimo Figlio diletto e con lo Spirito Santo Paraclito, consacrata”. “E mi piace anche concludere con le parole del secondo canto del secondo giorno dell’ottavario”: “Beata l’arma c’a Maria avvicina, nun ha paura ri li tentazioni, cu ama a Maria, nostra Riggina, avi l’eterna cunsulazioni”.
Dopo la cerimonia e partito il Santo Rosario per le vie della cittadina e al rientro in chiesa il canto dell’Ottavario. Al termine don Giosuè, nel Belvedere, ha tagliato la torta di benvenuto con tutti coloro che erano presenti. (AKI)