Data Stampa: 25/07/2009
Pagina: https://www.altavillamilicia.com/newsDet.asp?idNews=396&t=palermo-sequestrate-96-case-e-11-ville
Palermo, sequestrate 96 case e 11 ville
Francesco Pecora costruiva case e palazzi riciclando il denaro proveniente dalle attività mafiose di Antonino Rotolo. Questa l'ipotesi della Dia e della Procura di Palermo che ha sequestrato a Pecora beni per circa 200 milioni di euro. Pecora è legato a Nino Rotolo anche da rapporti familiari, tanto che la figlia Caterina si rivolge a lui chiamandolo "padrino".
La figlia di Pecora inoltre è sposata con Giovanni Motisi, inserito dal ministero dell'Interno nella lista dei trenta latitanti più pericolosi, figlio di Matteo, uomo d'onore della famiglia di Pagliarelli. Il nome di Pecora lo fecero i pentiti Salvatore Cucuzza, Francesco La Marca, Francesco Scrima, Francesco Anzelmo e i fratelli Sansone, indicandolo come personaggio vicino a Rotolo.
Nel novembre 2008 il gup di Palermo, Pasqua Seminara, ha emesso nei suoi confronti un'ordinanza di custodia cautelare, scaduta a marzo. Attualmente, infatti, Pecora è libero. "Per combattere i mafiosi e i collusi - ha spiegato il pm Roberto Scarpinanto, che ha coordinato le indagini - non basta arrestarli, ma individuare i flussi di denaro, capire quali sono i prestanome".
A Pecora sono state sequestrate 11 ville a Palermo e provincia, 96 appartamenti in corso Pisani e via Michele Titone, 160 tra box e magazzini, 10 terreni in zona Uditore e ad Altavilla Milicia e otto società riconducibili alla famiglia Pecora (intestate anche al figlio, Giovanni e alla moglie Maria Cirivello). L'operazione ha riguardato anche terreni, box e villette costruite dalla società Edilizia friulana nord a Pordenone, anche questa riconducibile a Pecora. Dall'inizio del 2008 a oggi la Procura di Palermo ha sequestrato al patrimonio criminale 2,8 miliardi di euro.
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