Data Stampa: 16/08/2010 19:21:20
Pagina: https://www.altavillamilicia.com/newsDet.asp?idNews=653&t=ad-altavilla-milicia-la-mostra-sulle-tracce-del-passato
Ad Altavilla Milicia la mostra "Sulle tracce del passato"
Gli artisti Mauro Musso e Giuseppe Galante sono stati invitati ad esporre le loro opere di pittura presso la sede del Comune di Altavilla Milicia, in occasione della festa della Madonna della Milicia, che si articolerà in una serie di festeggiamenti tra il 4 e l'8 settembre 2010.
La Mostra dal titolo "Sulle tracce del passato" si inaugura il 4 settembre, alle ore 19,00, presso la sede del Comune di Altavilla Milicia, via Loreto, n. 60 e resterà aperta sino all'8 settembre tutti i giorni dalle ore 16,00 alle ore 20,00.
Ingresso libero.
Dalla rubrica INsider Art:
L'architettura come arte, comunicazione sociale, denuncia di un degrado urbano per Giuseppe Galante e Mauro Musso, architetti dediti all'arte ed artisti con le capacità creative dell'architettura.
Nella cripta della chiesa di San Giorgio dei Genovesi incontro per caso Giuseppe Galante che disponibile al dialogo mi racconta la lenta genesi della mostra, maturata in seguito ad un lavoro documentato, minuzioso, a partire dallo studio dei rilievi topografici, l'esame delle foto raccolte, fino a documentare i particolari della storia urbanistica complessa e stratificata della città di Palermo, tessuto urbano ed artistico purtroppo sottoposto ad incuria e spesso minacciato da un lento e doloroso oblio da parte dei suoi stessi abitanti.
Il capitello scolpito con sagome di sfingi alate di un palazzo dimenticato e senza nome, si incastona nel ritmo doloroso di due semicolonne, tra una tubatura estranea al passato ed i segni fluorescenti, verdi ed amaranto, delle superfetazioni rilevate dall'architetto, per raccontare non semplici edifici, ma intrecci di decorazione con fasti celebrativi ed iconografie dense di significati mitologici e storici.
Le cornici con i motivi classici in un finestra che presuppone un prezioso balcone, come quelli che si affacciano su Piazza Bologni, soffocano vicine ad una arrogante tamponatura ed Il Genio di Palermo, collocato nella nicchia di un vicolo della Vucciria, siede monco, privo di alcune parti, come un vecchio re mutilato e abbandonato. La sezione di Galante comprende anche scorci di vita popolare, inquadrando un'edicola votiva che impone la sacralità della crocifissione. La rappresentazione, a tratti naif, immobilizza l'istante della chiusura di un'attività commerciale in un mercato popolare. La semplicità del vivere, la lotta dell'esistenza assume i toni di un'epica dell'uomo comune incapace di frenare il degrado dell'ambiente urbano circostante. L'eleganza raffinata e colta di Galante si accompagna all'esuberanza di colore ed al sogno fantastico di Mauro Musso. Palermo nella pittura di Musso acquista i caratteri di una località esotica, di una passione senza tempo vissuta nel ricordo delle emozioni, in una luce calda iperreale, dominata da un sole intagliato con dentro la falce di una luna. Le cupolette arabe si adagiano con voluttà tra palme ondeggianti, come se l'artista seguisse il flusso di un ricordo d'amore vissuto nella scenografia fantastica di una città costruita nel tempo anche attraverso una dolorosa volontà di esistere. Balaustre rotonde di terrazze generose si rispecchiano colorate d'arancio, sotto i raggi del sole che diventa luna, abbracciando le casupole di un borgo marinaro. Musso utilizza un linguaggio pittorico contemporaneo, con colori acidi e forti, mediante i toni vivaci di un espressionismo mediterraneo, mentre Galante si serve di un tratto incisivo e languido, prediligendo la necessità di un equilibrio classico e compositivo.
La sensibilità dell'emozione e l'equilibrio della ragione per armonizzare l'uomo al bello che lo circonda e diventare consapevoli di far parte di una storia che si manifesta attraverso i segni di un passato, per sentire nella bellezza ferita dell'architettura di Palermo la necessità di salvare l'identità collettiva guidati da comuni valori etici ed estetici.